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Il cappotto, un classico alleato dopo i 50 anni: i modelli per ogni fisico

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Coprirsi, ma anche acquisire uno status sociale, distinguersi, raccontarsi: questo ha rappresentato e rappresenta il cappotto ancora oggi. “Siamo tutti usciti dal cappotto di Gogol” disse Dostoevskij facendo riferimento al famoso racconto dello scrittore russo “Il cappotto” in cui l’attenzione è concentrata sull’importanza che un semplice cappotto riveste nella vita dell’impiegato Akakij Akakievic, protagonista del racconto, il quale stanco di essere oggetto di derisione da parte dei colleghi che lo schernivano continuamente per via del suo cappotto ormai logoro, decide di investire i suoi soldi in uno nuovo. Il cappotto diventa quindi espressione di uno status sociale, che pone l’impiegato in una nuova luce: riesce per la prima volta a sentirsi importante e a guadagnare l’attenzione dei colleghi.

La forma contemporanea di questo capo si delinea nel XIX secolo ma prende il via nel Settecento, in un percorso fatto di invenzioni e soluzioni sartoriali che giungeranno alla definizione delle linee che oggi tutti indossiamo.

Più nello specifico, il cappotto femminile è stato simbolo di avanguardia ed emancipazione: dalla cappa (dal latino “capere”, contenere) alla redingote, e via via ai soprabiti che si rifanno alle divise militari durante la Prima Guerra Mondiale, fino ai cappottini cortissimi degli anni Sessanta, quando finalmente le donne conquistano il diritto di mostrare le gambe, la storia del cappotto femminile va di pari passo alla sua evoluzione personale e sociale.

Gli anni Ottanta vedono la nascita di quello che diverrà una vera icona della nuova donna, determinata e protagonista della sua vita, la nuova “business woman”: il mitico Modello 101801 di Max Mara creato da Anna Maria Beretta nel 1981 (modello evergreen che io adoro!). In cashmere color cammello, lungo al polpaccio con maniche raglan e un taglio che sta bene a tutte le forme, consacra definitivamente il cappotto come capo di punta del guardaroba femminile.

101801 Max Mara

Nonostante gli anni Novanta ci abbiamo portato ad indossare un capo sicuramente più pratico come il piumino, negli anni divenuto sempre più glamour e fashion nei tagli e nei materiali, il fascino del cappotto è rimasto immutato: personalmente non potrei farne a meno! Sulle passerelle delle ultime stagioni il cappotto, in versione minimalista, militare, avanguardista o retrò, è tornato protagonista indiscusso e indispensabile dell’eleganza femminile, soprattutto di quella over 50.

Ma prima di vedere insieme colori e fantasie, qualche consiglio sui modelli:

Per Fisico a Clessidra

Le donne Clessidra hanno curve morbide, vita stretta spalle in linea con i fianchi: la silhouette femminile per eccellenza! I modelli perfetti per valorizzare questo tipo di fisico sono quelli che segnano e mettono in evidenza il punto vita, come il cappotto a vestaglia.

Per fisico a Triangolo o Pera

Le donne a Pera hanno i fianchi e il lato “b” piuttosto pronunciato e la parte superiore del corpo più minuta: c’è quindi uno squilibrio ottico che va armonizzato scegliendo modelli più o meno svasati nella parte inferiore. Sì anche ai cappotti con cintura in vita (meglio se con spacco posteriore) e a quelli doppiopetto (se il seno è piccolino) oppure con colli e spalle importanti che aggiungono volume nella parte superiore.

Per fisico a Triangolo invertito

Questa silhouette è esattamente l’inverso della precedente: spalle molto ampie e parte inferiore piuttosto androgina (fianchi stretti e gambe magre): è bene scegliere modelli con spalle scese e morbide e taglio raglan, cintura in vita e parte inferiore svasata o a trapezio.

Per fisico a Cerchio o Mela

Anche in questo caso, come nella silhouette precedente, la parte superiore del corpo è più evidente, ma in questo caso solitamente il seno è molto prosperoso e la pancia evidente: se ti rivedi in questa categoria scegli modelli monopetto, leggermente svasati ma mai troppi ampi per non ingoffare la figura. Evita doppiopetto e cinture.

Per fisico a Rettangolo o Matita

Fisico androgino e longilineo, fianchi allineati con il torace e punto vita poco definito: queste le caratteristiche della donna Rettangolo. In questo caso bisogna addolcire forme troppo lineare e creare otticamente il punto vita: perfetti i cappotti con vita segnata, cinture evidenti, spalline e fondo svasato.

Vediamo ora i must di stagione:

Il classico color cammello: sta bene a tutte e si abbina con tutto, anche con i colori forti (Max Mara docet, sempre). Lungo a vestaglia se sei alta, corto a caban o setteottavi se sei minuta.

Max Mara

Il bianco: il total white è tornato le passerelle per questo autunno inverno. Da indossare per illuminare la carnagione, facendo però attenzione alla tonalità: di bianchi ne esistono tanti! Bianco ottico se la tua pelle ha sottotono freddo, bianco avorio o burro se è caldo.

(vuoi scoprire quali sono i tuoi colori naturali? Clicca qui)

Agnona

Il maculato: più che mai trend di stagione, va dosato con cura dopo i 50, (basta un capo sul total black per essere chic) Ormai abbinabile con tutto, dall’abito elegante al jeans.

Tod’s

Lo scozzese: quadri, quadri e ancora quadri su tutte le passerelle invernali. Piccoli su un capo affusolato o maxi su un caban corto saranno portabilissimi anche da noi “DonneAnta”

Maryling

Il teddy bear: ormai un classico, quest’anno è stato rivisitato nei colori e nelle lunghezze. Da indossare con cautela, scegliendo un pelo non troppo riccio e gonfio, se la taglia è oltre la 48.

Max Mara

La cappa: cappe, mantelli e tabarri hanno segnato il costume di moltissime epoche storiche, e le nuove collezioni invernali si innestano in questa storia: la cappa rimane un capo di grande eleganza, evergreen e adatto a tutte le età e taglie, quest’anno c’è solo l’imbarazzo della scelta!

Balmain

C’è davvero solo l’imbarazzo della scelta. E che cappotto sia!

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